Giorgio Furlani ed il passaggio dal mondo della finanza a quello sportivo
Giorgio Furlani, nato a Milano il 25 maggio 1979, ha costruito una solida carriera nel mondo della finanza prima di approdare alla guida dell’AC Milan. Dopo la laurea in Economia e Finanza presso l’Università Bocconi, ha conseguito un MBA alla Harvard Business School. La sua esperienza professionale include ruoli presso Lehman Brothers ed Apollo Management. Dal 2010 lavora in Elliott Management, dove ha ricoperto il ruolo di portfolio manager e ha avuto un ruolo chiave nell’acquisizione del Milan nel 2018. Nel novembre 2022, Furlani è stato nominato Amministratore Delegato dell’AC Milan, succedendo a Ivan Gazidis.

La sua nomina è stata vista come una continuazione della gestione finanziaria introdotta da Elliott, con l’obiettivo dichiarato di garantire la sostenibilità economica del club. Tuttavia, la sua gestione ha sollevato critiche significative.
Giorgio Furlani ed il declino del Milan: Dallo Scudetto al baratro
Giorgio Furlani è stato nominato amministratore delegato dell’AC Milan nel dicembre 2022. Il club era reduce dalla conquista dello Scudetto dopo undici anni di attesa. La squadra, guidata da Stefano Pioli e con Paolo Maldini come direttore tecnico, sembrava aver ritrovato la sua identità e ambiva a consolidare il proprio ritorno nell’élite del calcio europeo. L’avvento di Furlani peró ha segnato l’inizio di un periodo di instabilità e decisioni controverse. Una delle prime mosse è stata proprio l’allontanamento di Maldini nel giugno 2023, scelta che suscitó forti reazioni negative tra i tifosi e gli addetti ai lavori.
L’ex Capitano era considerato non solo una leggenda del club, ma anche un architetto chiave del progetto tecnico rossonero. Furlani giustificó la scelta come necessaria per “realizzare la visione di Gerry Cardinale per il club”. Fu l’inizio della fine. Il secondo posto dello scorso anno aveva coperto alcune lacune, anche se il Diavolo finí comunque a distanza siderale dalla capolista Inter. L’attuale stagione invece ha evidenziato le difficoltà della nuova gestione.
Diavolo: Scelte ed investimenti sbagliati
Nonostante un importante investimento sul mercato, la squadra ha faticato a trovare una coesione e un’identità di gioco. La scelta di Paulo Fonseca come allenatore si è rivelata poco efficace, portando al suo esonero e alla successiva nomina di Sergio Conceição, il cui impatto è stato limitato. Il risultato è stato una stagione deludente, culminata con un ottavo posto in Serie A e l’esclusione dalle competizioni europee, un evento che non accadeva dal 2015/16.

I tifosi ormai stremati dalla situazione, hanno protestato con un corteo pre partita e con un emblematico striscione “Go Home” durante l’ultima partita contro il Monza, evidenziando il crescente malcontento verso la dirigenza e il proprietario Gerry Cardinale. In un’intervista successiva alla sconfitta nella finale di Coppa Italia contro il Bologna, Furlani ha ammesso: “Non posso negare che questa sia una stagione fallimentare. Devo ammettere che sono stati commessi vari errori. Dobbiamo andare avanti e correggerli”.
Furlani ha intrapreso un percorso che ha sollevato interrogativi sulla direzione futura del club. La mancanza di risultati sportivi, unita a decisioni dirigenziali discutibili, ha minato la fiducia dei tifosi e messo in discussione la capacità della nuova leadership di riportare il Milan ai vertici del calcio europeo.
I tifosi hanno espresso il desiderio di un ritorno a una gestione più vicina ai valori storici del club. In conclusione, mentre Giorgio Furlani ha portato competenze finanziarie e una visione manageriale al Milan, la sua gestione è stata segnata da decisioni controverse e risultati sportivi deludenti. Il futuro del club dipenderà dalla capacità di riconciliare l’efficienza economica con l’identità e le ambizioni sportive che hanno reso il Milan un’icona del calcio mondiale.